Gli gnocchetti verdi si possono preparare mescolando all’impasto degli
gnocchi di patate un pugno di spinaci lessati, strizzati e tritati. Sono
gnocchi, e sono verdi: possono anche essere buoni; ma sono gnocchi di patate
colorati. Oppure si possono fare degli gnocchi francesi, con una pasta tipo
quella degli choux, colorata anch’essa con degli spinaci; o anche degli
gnocchetti tirolesi (spätzli),
con aggiunta di spinaci nell’impasto: sono sempre gnocchi verdi, ma in tutti i
casi il loro sapore resta condizionato dall’impronta dell’impasto di origine.
Gli gnocchetti che vi presento qui sono diversi: sono composti
sostanzialmente di verdura, ricotta e parmigiano, tenuti insieme da pochissimo
uovo e poca farina. Richiedono un po’ di tempo nel confezionamento, comunque
proporzionato alla quantità, ma ripagano col loro sapore.
Le verdure impiegate sono principalmente gli spinaci: si possono usare
da soli oppure insieme ad erbette, che ne addolciscono il sapore, o anche con
borragine, per una nota di freschezza. Quest’ultima, però, benché sia un’erba
rustica e di facile coltivazione, viene venduta a caro prezzo, forse perché
poco diffusa commercialmente, e ha una resa piuttosto bassa: circa il 30% di
netto sul peso all’acquisto; inoltre, il suo contributo di sapore è molto
leggero, e viene da chiedersi se sia davvero il caso di usarla: vedete voi.
Certo, fa molto fine dire “gnocchi di ricotta e borragine”.
Le indicazioni che vi do qui di seguito prevedono l’uso di soli
spinaci: se volete aggiungervi una delle altre erbe o entrambe, dovete tener
conto della loro resa che per le erbette è simile a quella degli spinaci
(trattate come gli spinaci, ossia private completamente del gambo e delle
nervature), cioè fra il 50 e il 60%, mentre per la borragine è, come già detto,
del 30% circa, scartando, com’è necessario, tutta la costa.
Ingredienti e dosi per 4-5
porzioni
(Le dosi, in questa fase iniziale, sono approssimative, perché
dipendono dalla resa degli spinaci; verranno definite con esattezza dopo la
cottura degli stessi).
- Spinaci a
foglia larga, della varietà “gigante d’inverno”: g 800;
- ricotta
(preferibilmente piuttosto asciutta): g 250-300;
- farina
00: g 200 circa;
- parmigiano
grattugiato: g 80 circa;
- uova: uno
medio;
- sale: g 4
circa.
Procedimento
1) Lavorazione
degli spinaci (il procedimento ricalca quello descritto al post “rotolo di
spinaci”).
1.1) Tagliategli via
la radice e sciacquateli in un primo, sommario bagno d’acqua.
1.2) Toglieteli
dal bagno, rimetteteli nel lavello con acqua pulita e lavateli foglia a foglia
sotto il filo del rubinetto. Intanto che passate ciascuna foglia sotto l’acqua,
piegatela sul suo asse longitudinale e strappatele via il gambo con quel tanto
di nervatura che se ne viene appresso.
Tutta l’operazione richiede una ventina di minuti o poco più. Riponete in un
paio di colapasta le foglie snervate e da qualche altra parte i gambi. Questi
ultimi potranno essere lessati per cinque minuti e mangiati conditi con sale e
olio.
1.3) Tuffate
le foglie di spinaci a un terzo per volta della loro quantità totale in quattro
litri d’acqua bollente, salata come per la pasta (l’abbondanza dell’acqua serve
a evitare un eccessivo calo di temperatura all’immissione della verdura). Scolatele
col ragno dopo 25-30 secondi dall’immersione (probabilmente l’acqua non ha
ancora ripreso il bollore). Pressatele decisamente, anche se non
fortissimamente, in un colapasta.
1.4) Trasferite le foglie, ben scolate e ancora calde, in una larga
padella con 70 grammi di olio dove si sono imbionditi tre o quattro spicchi
d’aglio, tagliati a metà per il lungo e privati del germe. Fatele asciugare a
fuoco vivo, rimestando praticamente in continuazione dal basso in alto, per
quattro minuti. Raffreddate velocemente la verdura, lasciando la padella a
galleggiare su uno specchio d’acqua fredda per una decina di minuti. Eliminate
l’aglio e trasferite gli spinaci nella terrina dove verrà composto il ripieno.
Fateli raffreddare completamente in frigorifero, dove, se necessario, sarà
possibile conservarli fino a un giorno (ma non di più, perché diventano amari:
meglio continuare la lavorazione al più presto).
2) Preparazione
dell’impasto
2.1) Pesate gli
spinaci cotti, conditi e asciugati (saranno circa 400 grammi) e predisponete i
restanti ingredienti nelle seguenti misure:
- parmigiano grattugiato: 20% del peso degli
spinaci;
- farina: 50% del peso degli spinaci;
- ricotta: 65% peso spinaci;
- uova: uno medio per 400 grammi circa di
spinaci;
- sale: 1% del peso degli spinaci.
2.2) Aggiungete
agli spinaci per prima cosa il parmigiano e amalgamatevelo lavorando con una
forchetta dall’alto al basso. In due minuti di questo lavoro gli spinaci si
saranno completamente sminuzzati (ricordiamoci che stiamo lavorando solo le
tenere foglie, senza i gambi), e se anche non sono completamente sminuzzati,
stanno bene così.
2.3) Aggiungete
all’impasto gli altri ingredienti e mescolate bene il tutto: se lavorate con
una mano vi basteranno due minuti. Mettete l’impasto a riposare in frigorifero
per una mezz’ora, o più se vi fa comodo.
3) Confezionamento
degli gnocchetti
3.1)
Ponete
un’abbondante cucchiaiata di farina sulla spianatoia o su un semplice tagliere,
e su di essa appoggiate un cucchiaio di impasto. Fate rotolare l’impasto sul
letto di farina e, con le mani, trasformatelo in un cilindretto di circa 12 mm
di diametro. Dovete agire con grande delicatezza perché l’impasto è assai
morbido, ma non cedete alla tentazione di aggiungervi farina: esso ne assorbe
dal tagliere quanto basta. Se durante il lavoro il cilindro assume differenti
diametri, tagliatelo alla lunghezza opportuna al fine di lavorare su diametri
omogenei, fino a raggiungere la predetta misura di mm 12.
3.2)
Tagliate
il cilindretto in segmenti di 2 cm di lunghezza e allineate questi ultimi su
una tavoletta di legno infarinata: avete gli gnocchetti.
3.3)
Continuate
così fino ad esaurimento dell’impasto.
4) Conservazione
degli gnocchetti
Se
ritenete di consumare gli gnocchetti entro poche ore, mettete la tavoletta in
frigorifero: dalla tavoletta gli gnocchetti verranno fatti cadere, con l’aiuto di una
sottile spatola o paletta metallica, nell’acqua di cottura.
Per un
consumo differito di oltre mezza giornata, vi conviene surgelare i vostri
gnocchetti: passeranno direttamente dal freezer all’acqua bollente.
La
surgelazione degli gnocchetti offre diversi vantaggi:
- vi libera da ogni problema di conservazione:
potrete consumarli di lì a poche ore o dopo qualche mese;
- vi consente di prepararne in quantità a
piacere: dal freezer toglierete solo quanto serve al momento (circa 200 grammi
a porzione);
- vi consente di dedicarvi a questo lavoro
quando ne avete tempo e voglia;
- arricchisce la vostra dispensa di una risorsa
pregiata che può risolvere brillantemente il problema di un invito a cena
estemporaneo.
La surgelazione
degli gnocchetti si effettua ponendoli nel freezer appoggiati in unico strato
sulle loro tavolette: dopo qualche ora potranno essere riposti in sacchetti o
in contenitori di plastica.
5) Cottura e
servizio
Se avete surgelato i vostri gnocchetti, non scongelateli anzitempo, ma trasferiteli direttamente dal freezer all’acqua bollente.
In ogni caso, surgelati o freschi che siano, versate gli gnocchetti nell’acqua bollente salata (come per la pasta) a due o tre etti per volta. Quando vengono a galla lasciateli sobbollire ancora per un minuto e levateli col ragno; fateli scolare per qualche secondo e adagiateli nei piatti (se due o tre) o in una larga pirofila di servizio, calda. Conditeli a piacere con salsa di pomodoro o burro fuso o burro fritto con salvia: in tutti e tre i casi con parmigiano.
Se avete optato per la pirofila vi conviene riporla nel forno a 100°C durante gli intervalli fra una cottura e l’altra. Per trasferire gli gnocchetti dalla pirofila ai piatti è preferibile una larga paletta in luogo del cucchiaione.