Vengono come quelli del pasticciere, ma c’è più
soddisfazione a farseli da sé.
Ingredienti
e dosi per un paio di dozzine di vol au vent medi
- pasta sfoglia: g 400;
- un piccolo uovo per collante.
Attrezzatura
- un tagliapasta da poco più di cm 6 di
diametro e un altro da circa 4 (fra i due tagliapasta ci deve essere una
differenza di diametro di 22 o 23 mm).
Procedimento
1) Stendete la pasta allo spessore
omogeneo di mm 3 e ricavatene quanti dischi vengono col tagliapasta maggiore.
2) Tagliate dal centro di ogni disco un disco
minore, e allineate con cura gli anelli che ne risultano sopra un tagliere sul
quale, poi, verranno spennellati di uovo battuto.
3) Ammucchiate tutti i
ritagli (assolutamente senza impastarli, ma solo sovrapponendoli) e ricavatene
una sfoglia spessa un paio di mm. Questa sfoglia realizzata con i ritagli ha un
potere lievitante inferiore a quello della sfoglia vergine, e ben si presta a
costituire la base dei vol au vent.
4)
Prendete gli anelli spennellati d’uovo e rovesciateli sopra la sfoglia
di ritagli, badando di conservarne la forma rotonda, regolare. Incollate bene
gli anelli sulle basi, premendo tutt’intorno delicatamente, senza deformarli.
5) Posizionate il tagliapasta maggiore intorno
agli anelli, tagliate e avete i vol au vent: devono solo cuocere e crescere.
Posizionateli in una teglia (in cottura non crescono in senso longitudinale, ma
solo verticalmente) e teneteli in frigorifero per almeno mezz’ora.
6) Infornate a 190°C già raggiunti e cuocete per
16 minuti. Sfornateli e fatene l’uso che credete. Si conservano bene due o tre
giorni in un sacchetto di carta. Prima di riempirli, schiacciatene il fondo con
una forchetta o un cucchiaino.
Al momento di servire,
scaldate i vol au vent in forno a 160°C per tre minuti e riempiteli col ragù
scaldato sul fornello o al microonde.
Segue la ricetta del mio...
RAGU’ TIPO BOLOGNESE
Utilizzabile
per molti usi, ma qui specificamente progettato per i vol au vent.
Ingredienti e dosi per un paio di dozzine
di vol au vent medi
- carne trita,
metà bovino e metà suino: g 400;
- due
spicchi d’aglio (se fresco, così com’è; se secco, tagliato a metà e privato del
germe);
- due mezzi gambi di sedano (a
partire dalla base);
- una carota media;
- erbe aromatiche a piacere (io ho usato
un rametto di salvia e due di origano fresco);
- vino rosso corposo: g 100;
- salsa di pomodoro non salata: 3 cucchiai;
- olio e.v.o: g 60;
- sale: g 2½.
Avvertenza Come al solito, la
qualità che metti all’inizio trovi alla fine. Io ho usato, con generale
approvazione, gli scarti di polpa di un filetto di manzo approntato per una
preparazione in crosta (la cosiddetta “catena”, a sua volta mondata del tessuto
connettivo), mentre per il maiale mi sono servito di qualche fetta di coppa
privata di tre quarti del grasso; il tutto tritato da me. Ma si può benissimo
usare la trita già pronta, ché magari vien bene uguale, chissà.
Procedimento
1) Con un coltello riducete prima a filetti e
poi a puntini la carota e il sedano. I cuochi chiamano questa preparazione
“brunoise”. Mettete questo trito ad appassire piano in una casseruolina
coperta, con l’aglio, le erbe aromatiche, 25 grammi d’olio e due cucchiai
d’acqua.
2) In un’altra casseruola, con 35 grammi d’olio, fate rosolare a fuoco
medio la carne trita per tre minuti; aggiungete il vino e fatelo evaporare per
una metà; aggiungete il pomodoro e il sale; incoperchiate e aspettate una
decina di minuti, a fuoco basso, finché le verdure, dal canto loro, si siano
appassite.
3) Togliete dalle verdure i
rametti di erbe aromatiche e l’aglio; aggiungetele alla carne; incoperchiate e
fate cuocere una mezz’ora a fuoco basso, rimestando ogni tanto. Il ragù è
pronto.
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