Nel Golfo di Manfredonia, fra l’omonima città e Margherita di Savoia
si estende, di fronte al mare, una lunga area a vocazione agricola, nota per la
produzione qualitativa di ortaggi amanti dei terreni sabbiosi: principalmente
carote, patate, cipolle. Ma anche pomodori: ad essi la natura sabbiosa del
terreno conferisce una particolare e mirabile dolcezza.
Al centro di questa zona, in provincia di Foggia, sorge il comune di
Zapponeta: i suoi pomodori sono per me quanto di meglio si possa desiderare per
una salsa profumata e dolce.
Eccomi dunque, con una cassetta di pomodori di Zapponeta, a
confezionare un anticipo di salsa di pomodoro. Un anticipo, dico, perché adesso
ho poco tempo, e il lavoro vero e proprio lo farò ai primi di settembre; ma non
volevo perdere l’occasione di mostrarvi col giusto preavviso quanto sia allegro
e simpatico questo lavoro.
Ingredienti e dosi
Pomodori perini, rossi e maturi, in quantità pari a due volte e mezzo
il peso della salsa che si vuole ottenere (la resa media è infatti di circa il
40%). L’assoluta assenza di sale e di qualsiasi altro condimento o aroma dona
alla salsa il massimo della versatilità.
Procedimento
1) Predisponete i
vasetti, lavati e asciugati, nella quantità che avete calcolato necessaria.
Sceglieteli non troppo grandi, tipo un quarto o al massimo mezzo litro (per non
renderne problematica la sterilizzazione), col tappo metallico. Non serve
sterilizzarli a priori: a tanto si provvederà dopo il riempimento.
2) Lavate i pomodori
e mondateli di eventuali parti guaste; quindi tagliateli grossolanamente (va
bene a metà per il lungo) e sistemateli man mano in una pentola, avendo cura di
non superarne i tre quarti di altezza.
3) Schiacciate
un po’ con le mani i pomodori nella pentola; questa operazione serve per
produrre del liquido sul fondo del recipiente e facilitare la cottura di tutta
la massa dei pomodori senza far bruciare quelli a contatto col fondo;
eventualmente aggiungetevi un mezzo bicchiere d’acqua.
4) Mettete la
pentola al fuoco: moderato all’inizio, poi più vivace, rimestando ogni tanto,
dal basso in alto.
5) Cuocete
per il tempo appena sufficiente a che i pomodori si disfacciano: non devono
diventare una marmellata, ma solo morbidi da poter passare dal passapomodori; a
seconda della loro altezza nella pentola saranno necessari dai dieci ai venti
minuti; un po’ di più se particolarmente sodi.
6) Travasate
i pomodori cotti in un colapasta, dal quale coleranno abbondante liquido:
buttatelo via senza rimpianti: contiene solo un po’ di sali minerali e non vale
la spesa del fuoco necessario per addensarlo; peraltro, la pratica assai
diffusa di prolungare la cottura dei pomodori, o di rimettere al fuoco la salsa
per ottenere un prodotto della densità voluta, è fortemente controindicata,
perché toglie alla salsa tutto il pregio della freschezza, e le conferisce un
gusto di dado (rispettabilissimo, ma non è quello che si vuole qui).
7) Passate il
contenuto del colapasta da un passapomodori. Se non l’avete e proprio non
volete comprarlo dovrete usare un passaverdure, ma non è la stessa cosa.
8) Date una mescolata
alla salsa prodotta e versatela, preferibilmente ancora calda, nei vasetti,
fino a un centimetro dal bordo. Incoperchiate i vasetti, avvitando a fondo.
9) Sistemate i
vasetti in una pentola che sia più alta di loro per almeno cinque centimetri,
sul fondo della quale avrete appoggiato un paio di fogli di carta da cucina.
Interponete altra carta da cucina fra vasetto e vasetto e fra loro e la parete
della pentola.
10) Riempite la pentola
di acqua avente temperatura simile a quella dei vasetti, finché questi ne siano
completamente sommersi, e mettetela al fuoco moderato, coperta. Fate sobbollire
mezz’ora, poi spegnete e lasciate tutto lì, a raffreddare con calma.
11) Una volta
raffreddati i vasetti, controllate che i coperchi si siano abbassati. Quindi
conservateli, nel solito posto fresco e
asciutto, fino a un anno.
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