Economici, poco impegnativi nella fattura, anzi, divertenti, vengono
come quelli che si comprano, però decisamente più buoni.
Ingredienti e dosi per circa tre etti di taralli e teglia da cm 25x36
Farina 0 g 250 (si può usare anche la 00, ma vengono meno friabili);
olio e.v.o.: g 62;
vino bianco secco di qualità media: g 85;
sale: g 5;
semi di finocchio: g 3.
Procedimento
1) Mettete in una
terrina tutti gli ingredienti e impastateli con una mano: in un paio di minuti
dovreste aver realizzato una palla; lavoratela un altro minuto e la pasta è
pronta.
2) Se vi piace, fate
pure riposare la pasta, come consigliano in molti, ma non serve a niente:
potete subito appiattirla allo spessore di un centimetro, usando un mattarello.
3) Tagliate la pasta in strisce di circa un
centimetro di larghezza; fate rotolare le strisce fra le mani, ricavandone
delle “code” di 8 – 9 mm di diametro, e con queste costruite dei
tarallucci di circa 3 cm di diametro.
Allineateli su un tagliere.
Se non
avete voglia di spianare la pasta, potete fare come dice la generalità delle
ricette, e cioè staccate un frammento di pasta dalla massa e lavoratela
direttamente fra le mani: ci metterete solo circa il doppio del tempo.
4) Mettete al fuoco una pentola da 24 cm con
quattro litri d’acqua e 30 grammi di sale. Al bollore calatevi una metà dei
taralli e raccoglieteli con il ragno quando vengono a galla; lasciateli scolare
10 secondi in un colapasta e quindi distribuiteli nella teglia foderata di
carta-forno. Inutile distanziarli: in cottura non aumentano di volume. Idem con
l’altra metà dei taralli. Cuocete in forno già caldo a 180°C per 32-34 minuti.
(Si potrebbero anche cuocere direttamente in forno senza bollirli, ma non
sarebbero più “taralli bolliti”, e soprattutto verrebbero di consistenza
sabbiosa).
Si conservano bene per diversi giorni (se li tenete nascosti)
in un sacchetto di carta.
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