Preparazione di grande impatto scenografico e, come
spesso accade, molto meno difficile di quanto sembri.
Ingredienti e dosi per 5-6 porzioni
- Filetto di bovino adulto: fra 1.000 e 1.200
grammi netti di prodotto pronto per la cottura. La parte più difficile di tutta
la ricetta è proprio questa: il reperimento del pezzo giusto di carne che
dev’essere di forma cilindrica regolare; e il filetto di questa forma ha
soltanto la zona centrale, il cosiddetto cuore, mentre alle due estremità si
presenta da una parte (la cosiddetta testa) collegato a due muscoli laterali
che lo allargano, e dall’altra (la coda) molto affusolato. Dunque, per una
cottura uniforme serve il “cuore”.
Questo, peraltro, quasi sempre porta attaccata su un lato una cordonatura
(detta “catena”) fittamente percorsa da tessuto tendineo, che va rimossa.
Quindi, per avere un chilo e due netti di arrosto, occorre comprare circa un
chilo e mezzo di filetto. Questo non è un piatto economico.
- Lardo (facoltativo): circa un etto a fette
sottili per la bardatura del filetto.
-
Funghi: g 300 di champignon + g 30 di porcini secchi.
- Aglio: due spicchi per la cottura dei funghi.
- Erbe aromatiche (facoltative): timo,
salvia, rosmarino per la rosolatura della carne.
- Olio e.v.o.: g 40 per la cottura dei funghi +
g 50 per la rosolatura della carne.
-
Sale: g 2 per i funghi.
- Pasta
sfoglia: g 500 – 600
- Un piccolo uovo per incollare
la sfoglia.
Procedimento
1) Approntate la carne: liberatela della catena,
del grasso evidente e del tessuto connettivo che la ricopre (la “pelle”). La
catena, a sua volta mondata delle fibre tendinee, potrà dare un contributo
d’eccellenza a un ragù (vedi vol au vent).
2)
Tenete in forma la carne con qualche giro di spago e rosolatela in una
casseruola a fuoco medio alto, con 50 grammi d’olio e gli eventuali aromi.
Proseguite la cottura oltre la semplice rosolatura, per una decina di minuti in
tutto, rigirando spesso il pezzo. Quindi estraetelo e lasciatelo raffreddare,
al caso in frigorifero, perché fra questa fase e la composizione finale possono
passare anche diverse ore, se fa comodo.
3)
Preparate i funghi. Mettete a bagno in un litro di acqua tiepida i
porcini secchi e quando saranno rinvenuti e morbidi, passateli fra le dita per
controllare che abbiano perso tutta la terra; scartate le eventuali parti
coriacee o troppo bucherellate e ripassateli in un secondo bagno. Non abbiate
paura che perdano sapore nell’acqua e, al momento giusto, quando li avrete
scolati, buttate via quell’acqua senza rimpianti: contiene solo un po’ di
colore della terra. Buttate via anche i ricettari che dicono di usarla per
insaporire la preparazione (per le considerazioni sull’acqua di ammollo dei
funghi, vedi il capitolo “i falsi miti” del manuale “L’acqua della pasta”).
Tagliate via un centimetro di piede agli champignon, quindi lavateli
velocemente sotto l’acqua corrente, al caso strofinandoli con uno spazzolino, e
lasciateli scolare in un colapasta. Affettateli per il lungo a mezzo centimetro
di spessore e metteteli al fuoco medio basso in una casseruola con i 40 grammi
di olio, i due spicchi d’aglio e i due grammi di sale.
4) In qualsiasi momento vi piaccia, aggiungete i
porcini agli champignon nella casseruola; rimestate il tutto e lasciate cuocere
a fuoco basso per circa un quarto d’ora, a vostro giudizio con coperchio o
senza, in base a quant’acqua i funghi rilasciano in cottura: alla fine dovranno
essere piuttosto asciutti. Toglieteli dal fuoco e fateli raffreddare completamente.
5) Da un’ora e mezza a due ore prima del
tempo previsto per il servizio accendete il forno a 190°C e date inizio alla
fase conclusiva. Per questa impiegherete: -
una quindicina di minuti per confezionare la preparazione;- da 30 a 40 minuti per la
cottura; - da 40 a 60 minuti per il riposo dell’arrosto. Non abbiate paura di
esagerare con il riposo: è indispensabile per dare uniformità alla cottura
della carne e renderla morbida: meglio un eccellente filetto tiepido che un
mediocre filetto caldo e sanguinante.
6)
Stendete la sfoglia allo spessore di mm 3 o poco più: dev’essere larga
una dozzina di centimetri in più del pezzo di carne e profonda quanto basta per
impacchettarlo comodamente, con un’abbondante sovrapposizione delle estremità. Trasferitela
su un foglio di carta-forno e adagiatevi verso il centro, là dove appoggerete
il filetto, qualche cucchiaiata di funghi, privati dell’aglio e scolati
dall’olio.
7) Liberate il filetto dallo
spago; se avete optato per il lardo fasciatelo con quello, se no conditelo con
pochissimo sale (meno di un grammo); adagiatelo sopra il letto di funghi e
appoggiatevi altri funghi intorno e sopra, a vostro piacere. Chiudete la pasta
intorno alla carne, realizzando un fagotto lasco e abbondante; i due lati che
si incontreranno alla sommità potranno sovrapporsi per una lunghezza a piacere.
Sigillate le giunzioni con uovo battuto, e con lo stesso uovo date una
pennellata alla superficie della sfoglia. Praticate su quest’ultima due o tre
piccoli tagli con la punta di un coltello, per fare uscire il vapore durante la
cottura.
8) Infornate a 190°C e mantenete la temperatura
fra 180°C e 190°C fino a quando la sfoglia non appaia gonfia e di un caldo
colore bronzeo: dovrebbero occorrere fra i 30 e i 40 minuti. Sfornate e tenete
la preparazione in luogo riparato (eventualmente coperta ma non chiusa con un
foglio di alluminio) per almeno 40 minuti, prima di affettarla con il solito
coltello lungo e affilatissimo.